L'URLO DELL'ARTE

EVENTI ORGANIZZATI DA TOGACI - ARTE A 360°

martedì 6 ottobre 2009

lefkada in Segreto Clandestino


LIPFORD TOGACI

CURA : LEFKADA IN SEGRETO CLANDESTINO


PRESSO RE BACCO 8/10/2009 al 14/10/2009


VIA POMEZIA 12

ROMA H19.00


CON LA PARTECIPAZIONE DI

VALERIO TONINEL (BATTERIA

MARIANO LUCCHESE (SAX)

ALESSANDRO ALTAROCCA (SOUNDSCAPE)



Leocadia Ammendola in arte Lefkada è nata sulle colline di un piccolo paesino della Calabria, Maida.

Tutta la sua formazione artistica avviene in un collegio della Toscana.

Trasferitasi a Roma trova i contatti più profondi con il suo essere nella poesia e nella pittura. Animo irrequieto, placa la sua sete di vita con l’arte.

Lo stile di Lefkada transita dal decoupage ai sapori lisergici accordandoli mediante un contratto istintivo ed istantaneo rivolto allo spazio e al tempo.

Il live painting si rivela un’esibizione che la mette a confronto con la sua parte più fragile, e infatti è da lei definita “la cura di LefKada”: in queste occasioni si muove tra poesia, pittura e musica in una performance che tenta di investigare il rapporto tra queste arti tramite un’azione dove gli artisti coinvolti si integrano e si fondono dando vita a una nuova forma: “se stessa”.

Tratta nuove prospettive dove l’istinto rivela le forme aspre di un disagio di vita.

Con tratti semplici cerca la denuncia della solitudine, pregna di stupore verso il concetto dell’amore.

Concetto che lei continuamente ricerca nella sua identità di donna, proiettata verso un sociale che lei stessa illustra anche con la sua poesia. Scrive:


(..) innumerevoli sensazioni contrastanti, varcano il confine del mio immutevole ed impaurito viaggio senza fine…lunghi abissi da scoprire mi aspettano,abissi che richiedono costanza e prudenza, m’inseguono, mi rendono cosi nevrastenica,da non sopportare questa indefinita violenza,violenza inaspettata (..)






Lipford Togaci

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lunedì 5 ottobre 2009

Proiezioni Materiche

Mostra curata da Togaci progetto comunicativo Lipford
Chiara Caprasecca, “Proiezioni Materiche”1-7 ottobre 2009 presso Rebacco Wine + Art Showroom

Di se stessa ama ricordare quando, ancora piccolina, le era interdetto l'accesso alla camera oscura dove il papà sviluppava negativi amatoriali.

Chiara Caprasecca avrebbe scoperto la passione per la fotografia molti anni più tardi, grazie a insegnanti che hanno saputo cogliere il suo talento anticonformista e sperimentale.

Dopo intensi studi autodidattici l'approdo al Centro Sperimentale di Fotografia di Roma, fino a questa personale “Proiezioni Materiche”.

La vena sperimentale di questa giovane fotografa romana (classe 1984) si esplica al meglio negli scatti che danno ispirazione al titolo per questa personale: il senso immediato di straniamento per la visione delle figure (di primissimo acchito comprensibili quanto ingannatrici) che mettono invece in discussione le capacità interpretative dell'occhio.

Cosa sono quei corpi attraversati e compenetrati da dettagli inafferrabilmente anatomici? La risposta richiede osservazioni partecipi ed attente che comunque potrebbero non garantire chiarezza di verdetto.

Le proiezioni materiche di Chiara Caprasecca creano un'esperienza visiva degna di menzione e pregna di senso: quale cosa al giorno di oggi può garantirsi pura, scevra da influenze esterne e sgombra da orpelli votati al mero apparire? La molteplicità degli strati visuali crea compenetrazioni di senso e, infine, forme nuove.

Nelle pregevoli fotografie di nudo invece, la luce invade i territori dell'ombra in modo netto ma al tempo stesso discreto. La danza delle luci sui corpi che si offrono al suo obbiettivo, in pose mai scontate, rivela le mille imperfezioni che si nascondono dietro un'apparenza eccelsa.

Forse è proprio la descrizione della tensione corporea, il saper cogliere con precisione dettagli imperfetti a interessare le lenti di quest'artista.

E' una fotografia che non è paga della semplice rappresentazione statica, ma cerca quando possibile insolite descrizioni della posa plastica.

Alla visione consegue quindi uno svelamento lento e straniante, che coglie lo spettatore e lo spinge a una riflessione estetica.Chiara Caprasecca sa così esprimere al meglio sperimentazione e interpretazione dinamica di forme classiche. Due attitudini che si risolvono in un'abilità peculiare, non comune e di ottimo impatto.


Marco Lipford

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