"LITTLE ANCIENT WORLD " mostra di pittura di Francesca Gerlanda di Francia
Togaci presenta "LITTLE ANCIENT WORLD " mostra di pittura di Francesca Gerlanda di Francia
dal 25//11 al15/12
HulaHoop Club
- Via Filippo Magistris 91/93 -PIGNETO-
Rome, Italy
ore20.00
Francesca Giovanna Gerlanda di Francia ha tre nomi come i nobili e in effetti il suo cognome proviene da un’antica famiglia nobile, eleganza e gusto sono due doti che le appartengono, i tre nomi una dimenticanza di virgole al registro anagrafe.
Nasce in Calabria, a Vibo Valentia, una terra ricca di influenze che nasconde e trattiene nell’...epoca in cui tutto passa attraverso la TV. Il pop degli anni 80/90 si diffonde a macchia d’olio.
Su scenari che conservano il passaggio dagli antichi greci ai normanni fino all’abusivismo degli anni 70, bussano direttamente alla porta di casa la musica di Bowie e dei Depeche Mode, sul tavolo riviste con inserti delle cose introvabili, ovunque pennelli e tele e colori ad olio di un padre che forse si è dimenticato di mettere le virgole ai tre nomi, ma dipinge e lo fa come passione e come mestiere.
Il professor Saverio di Francia insegna infatti figura e tecniche pittoriche al liceo artistico e all’accademia di belle arti di Vibo Valentia
L’ambiente è pregno di stimoli e Francesca, con la mano sinistra ruba letteralmente i pennelli e comincia a dipingere in età giovanissima – un bicchiere con fiori di campo dipinto ad olio è il primo quadro firmato Gerlanda85. Le sue basi tecnico-pittoriche sono classiche, lavora su commissione realizzando copie dei grandi maestri classici, dalle pale bizantine alle pitture rinascimentali. Allo stesso tempo in casa coltiva scimmie di mare, osserva l’esterno con gli occhiali a raggi X e sogna di dominare il mondo con il tele-dominio.
I cartoni animati, i fotoromanzi e i manga giapponesi sono il linguaggio narrativo che più la colpisce, diventano il suo modo di raccontare, un dipingere che somiglia allo scrivere di un narratore che cura gli scenari aggiungendo elementi visionari.
Tutti i suoi studi sono dedicati all’arte. Ottiene il diploma all’Istituto Statale D’arte D.Colao di vibo valentia, prosegue all’Accademia di Belle arti Di Roma, che, ad un esame dalla tesi lascerà, smettendo anche di dipingere.
Le passioni e le necessità. Il suo talento è evidente a tutti, ma come per molti con il solo talento non ci si mantiene. Riesce anche ad entrare alla Zecca dello Stato, ma un impegno di studi full time non le è più concesso. Prova a fare della sua voglia di disegnare un lavoro e consegue un diploma di tatuatore ma sarà con l’apertura dell’HulaHoop che troverà di nuovo una possibilità per riprendere a dipingere e raccontare.
L’arte non poteva mancare in un locale gestito da una di Francia, e in un locale che rispetta l’arte non poteva mancare Togaci, che con il suo fiuto riconosce in Francesca un talento e la stimola a riprendere.
La ripresa c’è ed è a pieno titolo un’arte che si inserisce nel filone surrealista contemporaneo.
Francesca di Francia, in arte - e non solo - Gerlanda, è un’artista contemporanea che porta nella sua creatività l’espressione del suo tempo. Fatevi un giro in questa giostra di mostri.
……….e tutto ebbe inizio all’HulaHoop Club
testo di Elisabetta Trova
Lucia Costa
Lucia Costa è come la sua terra, terra costeggiata dal mare che ribolle e si rigenera: la Sicilia, Catania, l’Etna.
Nasce sotto il segno del leone ed in un’immersione yoga scopre il suo animale guida, il granchio che le dice “sono piccolo ma ben concentrato”.
A diciassette anni incontra la disciplina dello shiatsu che non ha più abbandonato.
L’incontro con lo shiatsu arriva come risposta al suo necessario far confluire mente e corpo. Nella cultura orientale infatti mente e corpo non vengono riconosciute come identità separate - un dolore fisico si può spiegare con una situazione emotiva e una situazione emotiva può trovare rimedio attraverso risorse naturali, perché noi siamo natura.
“Tocco il profondo rimanendo in superficie” dice quando le si chiede del suo shiatsu.
“Trovo il mio centro nel cerchio” dice quando le si chiede del suo hula hop
Impara a danzare grazie all’incontro con Lucia Zahara, insegnante inglese di yoga e danza orientale.
Insoddisfatta dalle aspettative di un’intera vita nell’isola, nel 2009 con uno zaino e 100 euro in tasca parte per Roma, come si fa quando si migra per scoprire.
A Roma trova il modo di esibire la sua necessità di esprimersi attraverso il corpo nella Murga, la tradizionale banda di strada del carnevale argentino composta da musicisti e ballerini; ma Lucia danza dentro il cerchio “per rimanere concentrata nel proprio centro, in armonia con l’eterno movimento dell’universo”.
Questa all’HulaHoop Club è la sua prima esibizione da sola, a noi non resta che girarci a guardare
http://arparmonia.wordpress.com
CRISTIANA LAURI
Moderna trovatora: scrittrice e compositrice di poesie, di testi per le proprie canzoni, nonché di melodie per versi, che interpreta con le sue arpe da menestrello.
La tecnica dell'artista fa eco a una visione del mondo mistica di scenari lontani, donando un' impronta di contemporaneo all'antico strumento.
Collabora con musicisti e poeti: interpretazioni, presentazioni, reading e accompagnamenti.
Conduce sessioni di Meditazione con Arpa e di Yoga della Risata.
Vive a Roma.
Francesca Verusio vive la danza come essenzialità del corpo, istintualità della sensazione. Nella poetica delle sue performances si respira tutta l'attesa dello stare nella non-azione, del lasciarsi danzare, attimo dopo attimo, in una strategia che muove dall'interiorità più profonda per fuoriuscire e tendersi quanto più altrove, e che ha esito formalmente indefinibile.
Mike Papa
NEVERMIKE in arte
Dopo 8 anni di studi musicali, sia teorici che storici che pratici, decide di cambiare radicalmente genere, unendo al suo lavoro da musicista anche un lavoro di ricerca musicale che poi ha sfociato all'interno di vj e dj set riprodotti soprattutto nella zona cilentina. Rimanendo comunque solitario nelle sue composizioni.
Tra campionamenti di rumori e suoni distorti, assorbiti da beat grezzi e scomposti, si sentono le influenze della musica concreta sperimentale anni '40/'50, agli albori di un'evoluzione che passa poi per i Kraftwerk e Aphex Twin, filtrata dalla grande massificazione delle ultime produzioni.
Le frequenze variano e non lasciano indifferenti, anzi proiettano la mente in uno stato di incertezza, assumono il controllo psicologico, provocano un senso di instabilità.
"Un agglomerato urbano" passa dalle casse al timpano e dal timpano al cervello, rielaborato appena chiuse le finestre, attraverso synth, effetti e campionamenti.
NEVERMIKE è un fabbricante di ricordi che suscitano sogni inquieti.
Etichette: arte /installazione / mostre, arte /installazione / performance, dj
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